John Fante è considerato un vero e proprio outsider. A definirlo è la marginalità in cui si è collocata la sua produzione letteraria rispetto a quella mainstream della sua epoca. La causa è da rintracciare in un mercato che non seppe apprezzare la sua poetica poco rassicurante e il suo stile fuori dagli schemi, che non rientrava nei canoni del romanzo statunitense degli anni Trenta e Quaranta. Ma non solo. A fare la sua parte furono anche il suo essere politicamente scorretto e la sua esplicita italianità che si esprimeva in un periodo di forte sentimento anti-wop.
Per questo abbiamo voluto dedicare una sezione della XII edizione del John Fante Festival “Il dio di mio padre” al tema dell’outsider, affidandola a Simone Caltabellota, scrittore ed editore che con Atlantide ha pubblicato la nuova edizione italiana de L’Outsider di Colin Wilson, uno dei classici underground più influenti e amati dell’intero Novecento. «L’outsider – afferma Caltabellota – è secondo Colin Wilson l’artista, lo scrittore, il filosofo, il visionario, colui che ha scelto di vivere e creare ai margini o fuori dalla società organizzata, perché vede troppo e troppo lontano rispetto ai suoi contemporanei. L’outsider è un privilegiato ed un emarginato allo stesso tempo, il suo dono è anche la sua debolezza: eppure è proprio grazie a questa condizione di estraneità che riesce a dare vita a opere che sanno superare il tempo». In questa sezione di quattro incontri, immaginati e coordinati da Simone Caltabellota, si proverà a rispondere alla domanda «Ma possono esistere ancora degli outsider nel modello di società attuale? E chi sono allora gli outsider di oggi? In quale “categoria” bisogna ricercarli?», discutendone con Edoardo Camurri, Matteo Marchesini, Carmen Pellegrino, Omar Di Monopoli, e soprattutto con la straordinaria cantante scrittrice Nada Malanima, che oltre a presentare il suo ultimo romanzo, si esibirà in un imperdibile concerto per piano e voce.
Fante resta centrale nel nostro programma attraverso eventi specifici, come l’incontro con i suoi figli Jim e Victoria, che ci regaleranno delle testimonianze uniche ed inedite, la presentazione dell’ultima biografia fantiana dell’italospagnolo Eduardo Margaretto e la relazione della professoressa Maria Rosaria D’Acierno dell’Orientale di Napoli sull’innato concetto di migrazione dei popoli che ritroviamo anche nell’opera del nostro nume tutelare. Si parlerà, inoltre, dell’incredibile influenza che questo nostro autore continua ad esercitare sulle nuove generazioni, in tutte le discipline artistiche e in tutti i generi di espressione, e lo faremo con i membri del gruppo musicale punk Quarantena e il cantante dei Pornoriviste e Yokoano, Dani “Il Danno” Marceca, che ci racconteranno la loro passione per Fante e ci faranno ascoltare la loro musica in un concerto acustico.
Protagonista del festival sarà, inoltre, il noto scrittore, magistrato, politico, Gianrico Carofiglio, amatissimo dal pubblico anche grazie al suo popolarissimo personaggio dell’avvocato Guido Guerrieri che compare per la prima volta nel romanzo Testimone inconsapevole, dove si sofferma a leggere il mitico epilogo di Chiedi alla polvere. A Torricella Peligna Carofiglio ci parlerà di attualità e della sua produzione letteraria, ma verrà anche in veste di “fantiano” doc.
La presenza di Arturo Bandini aleggia non a caso nell’intero programma, in modo particolare nella sezione del Premio John Fante Opera Prima, dedicato agli scrittori esordienti, il cui vincitore sarà scelto durante i tre giorni del festival grazie ad una giuria popolare. I tre finalisti di questa edizione sono: Tommaso Avati (Ogni città ha le sue nuvole, Sem), Valerio Callieri (Teorema dell’incompletezza, Feltrinelli) e Giacomo Mazzariol (Mio fratello rincorre i dinosauri, Einaudi), bravissimi scrittori di cui abbiamo già presentato le opere a giugno, con la giuria tecnica, alla Casa delle letterature, in occasione del “Letterature – Festival Internazionale di Roma”.
Uno sguardo sulle novità editoriali italiane non manca dunque al John Fante Festival. In questa edizione avremo, tra l’altro, la partecipazione di Matteo Nucci, che con il suo ultimo apprezzatissimo romanzo si è conquistato un posto nella cinquina del Premio Strega 2017. Così come all’interno della nostra manifestazione è sempre presente una sezione dedicata all’emigrazione italiana, che quest’anno si focalizza in parte sugli anarchici italoamericani, a 90 anni dalla morte di Sacco e Vanzetti, rinnovando la collaborazione con la Fondazione Luciano Russi. In quest’ambito troviamo anche l’ultimo lavoro di Francesco Durante sugli scrittori italoamericani, a cui partecipa anche l’americanista Luca Briasco, e un saggio sugli abruzzesi eccellenti emigrati negli Stati Uniti. Del nostro caro Abruzzo, tanto amato da Nick Fante, è inoltre il romanzo autobiografico di un outsider che possiamo definire della normalità, Paola Leccese.
La direttrice artistica Giovanna Di Lello