Quest’anno John Fante avrebbe compiuto 110 anni e la sua stella brilla più che mai!
Nel corso delle numerose edizioni del John Fante Festival “Il dio di mio padre”, abbiamo raccontato quanto la sua opera sia ancora oggi vitale e in grado di ispirare artisti di tutto il mondo.
Tra questi c’è anche Yvan Attal, attore e regista francese di successo, molto amato dal pubblico d’oltralpe, che porta quest’anno al cinema un adattamento di “Il mio cane Stupido”, un racconto lungo scritto da Fante in età matura e pubblicato solo postumo, che in Francia, più che in Italia, è considerato un’opera di culto.
In questa XIV edizione avremmo l’onore di proiettare a Torricella Peligna, in anteprima nazionale, “Mon chien Stupide”, un film molto atteso nelle sale francesi, in cui Attal, come John Fante, fa confluire schegge della sua biografia, scritturando per i ruoli principali addirittura se stesso, sua moglie Charlotte Gainsbourg e suo figlio maggiore Ben Attal.
Anche nell’opera letteraria di Fante c’è la famiglia. Il protagonista cinquantenne, una specie di alter ego dello scrittore, è alle prese con un cane “straniante” (più che stupido) che lo porta a fare un bilancio piuttosto amaro della propria esistenza, a cui partecipano anche la moglie e i quattro figli.
Una famiglia, quella di Fante, che il nostro Festival ha sempre voluto (e potuto) mettere al centro grazie alla presenza generosa dei suoi componenti, i quali anche quest’anno illumineranno la manifestazione torricellana con le loro straordinarie testimonianze. Non finiremo mai di ringraziarli per questo.
Nella XIV edizione c’è un altro romanzo del nostro nume tutelare che caratterizza il programma. Si tratta di “Chiedi alla polvere”, il capolavoro assoluto di John Fante, quello che ha stregato persino Charles Bukowski quando era un giovane romanziere in cerca di letteratura vera, scritta “con le viscere e per le viscere, con il cuore e per il cuore”.
“Chiedi alla polvere” compie oggi 80 anni e abbiamo voluto omaggiarlo con numerosi incontri, tra questi c’è l’encomio di Sandro Veronesi. Per l’occasione consegneremo allo scrittore toscano il Premio alla Carriera 2019.
In “Chiedi alla polvere” però il femminile non risponde solo al nome di Camilla Lopez, ma anche a quello di Joyce Smart. Infatti è proprio a sua moglie che Fante dedica il suo secondo romanzo, a questa straordinaria intellettuale, la donna della sua vita, che ha avuto un ruolo decisivo anche nella sua produzione letteraria. E noi la celebriamo con una sezione tutta al femminile.
Infine, non potevano mancare anche in questa edizione dei momenti di riflessioni sul nostro paese, che da terra di emigrazione è diventato, suo malgrado, una confusa terra promessa. Nella sezione percorsi migranti accoglieremo, infatti, sia i racconti di Gad Lerner ed Elena Stancanelli sull’attualità, sia le storie dei tanti Nick Fante che con le loro braccia hanno fatto grande il mondo.
La Direzione
QUI IL PROGRAMMA della XIV edizione del John Fante Festival “Il dio di mio padre”.