È un concorso letterario che si inserisce all’interno del Festival “Il dio di Mio Padre” dedicato a John Fante. L’intento è quello di rendere omaggio allo scrittore italo-americano tramite la valorizzazione e la promozione letteraria e artistica della diversità culturale in ogni sua forma, rivolgendosi in particolare agli scrittori esordienti nel panorama nazionale. La scelta di dedicare un premio letterario a un’opera prima e a un autore emergente non è casuale, ma ispirata al celebre personaggio fantiano Arturo Bandini, protagonista di alcuni dei suoi romanzi più noti, l’aspirante scrittore di origini italiane che tenta di farsi strada nella Los Angeles degli anni Trenta. Ogni anno la fase conclusiva del concorso, e la relativa premiazione, si svolgono a Torricella Peligna nel corso del Festival letterario “Il Dio di mio padre”.
AWARD
IL PREMIO JOHN FANTE OPERA PRIMA
Ripercorrendo la storia del Premio John Fante Opera Prima, iniziato nel 2008, ritroviamo i nomi dei vincitori e dei finalisti che hanno animato le passate edizioni del nostro Festival: Dunja Badnjevic. vincitrice nel 2008 con il romanzo L’isola nuda (Bollati Boringhieri), assieme ai finalisti Sara Falli con Vita di Saragaia (TEA) e Simone Laudiero con La difficile disintossicazione di Gianluca Arkanoid (Fazi editore); Cristian Frascella, premiato nel 2009 con il romanzo Mia sorella è una foca monaca (Fazi editore), con i finalisti Marco Lazzarotto con Le mie cose (Instar) e Francesco Forlani con Autoreverse (L’ancora del Mediterraneo); Alberto Mossino, vincitore dell’edizione 2010 con Quell’africana che non parla neanche bene l’italiano (Terrelibere), assieme ad Angela Bubba con La Casa (Elliot) e Paolo Piccirillo con Zoo col semaforo (Nutrimenti); Federica Tuzi, che si è aggiudicata il premio durante l’edizione 2011 con il romanzo Non ci lasceremo mai (Lantana), con i finalisti Claudia Durastanti autrice di Un giorno verrò a lanciare sassi alla tua finestra (Marsilio) e Giuseppe Schillaci con L’anno delle ceneri (Nutrimenti); fino a giungere all’edizione 2012, in cui ad essere premiata è Donatella Di Pietrantonio con il romanzo Mia madre è un fiume (Elliot), assieme ai finalisti Giuseppe Di Piazza con I quattro canti di Palermo (Bompiani) e Francesco Targhetta con Perciò veniamo bene nelle fotografie (ISBN). Nell’edizione 2012 è stata inoltre introdotta nel Premio la categoria Abruzzo, che vede Barbara Di Gregorio aggiudicarsi il premio con il romanzo Le giostre sono per gli scemi (Rizzoli), e una menzione speciale a Patrizia di Donato con La neve in tasca (Duende).
Per l’edizione 2013, la giuria tecnica del Premio, composta da Francesco Durante (presidente), Giulia Alberico e Masolino D’Amico, ha selezionato i tre finalisti: Matteo Cellini con Cate, io, edito da Fazi, Giovanni Di Giamberardino con La marcatura della Regina, edito da Socrates e Simona Baldelli con Evelina e le fate edito da Giunti, con una menzione speciale al romanzo Fascistelli di Stefano Marino Angelucci, edito da Il Cerchio.
Il vincitore è Simona Baldelli con Evelina e le fate edito da Giunti.
Per l’edizione 2014 i finalisti sono Luisa Brancaccio, “Stanno tutti bene tranne me” (Einaudi); Francesco Formaggi, “Il casale” (Neri Pozza); Riccardo Romani, “Le cose brutte non esistono” (66THAND2ND).
Il vincitore è Luisa Brancaccio.
Per l’edizione 2015 i finalisti sono Enrico Ianniello, “La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin” (Feltrinelli, 2015); Nadia Terranova, “Gli anni al contrario” (Einaudi, 2015); Mario Pistacchio e Laura Toffanello, “L’estate del cane bambino” (66thand2nd, 2014).
Il vincitore è Enrico Ianniello.
Per l’edizione 2016 i i finalisti sono Gesuino Nèmus, “La Teologia del Cinghiale” (Elliot); Marco Peano, “L’invenzione della Madre” (Minimux Fax); Simona Garbarini, “Il Posto Giusto” (Casasirio Editore).
Come in ogni edizione del Premio, sarà poi una giuria popolare a decretare il vincitore durante la giornata di apertura del Festival. (adg)