Anche quest’anno, il John Fante Festival, giunto alla sua XII edizione, si è confermato un Festival letterario in crescita e di successo, con un notevole aumento delle presenze.
Tre giornate all’insegna della cultura, con presentazioni, reading, concerti e installazioni artistiche, che hanno animato il borgo di Torricella Peligna.
Un’edizione dedicata alla figura dell’outsider, in quanto, citando le parole di Giovanna Di Lello, la direttrice artistica del Festival: “John Fante è considerato un vero e proprio outsider. A definirlo è la marginalità in cui si è collocata la sua produzione letteraria rispetto a quella mainstream della sua epoca. La causa è da rintracciare in un mercato che non seppe apprezzare la sua poetica poco rassicurante e il suo stile fuori dagli schemi, che non rientrava nei canoni del romanzo statunitense degli anni Trenta e Quaranta. Ma non solo. A fare la sua parte furono anche il suo essere politicamente scorretto e la sua esplicita italianità che si esprimeva in un periodo di forte sentimento anti-wop.”
Il Festival si è aperto con le “Biografie Fantiane”, un omaggio a John Fante, con lo scrittore Eduardo Margaretto, autore del libro “Non chiamarmi bastardo, io sono John Fante”, la direttrice artistica Giovanna Di Lello e Désirée D’Anniballe, neolaureata in Lettere che ha presentato la sua tesi “L’italianità liminare nella scrittura di Fante”.
Il pomeriggio ha visto tra i suoi protagonisti Geremia Mancini, autore del libro “Abruzzo Stars&Strips”, e per la sezione outsider curata da Simone Caltabellota, lo scrittore Matteo Marchesini con il giornalista Edoardo Camurri.
Nella serata riflettori puntati sui tre finalisti del Premio John Fante Opera Prima 2017: Tommaso Avati (“Ogni città ha le sue nuvole”), Valerio Callieri (“Teorema dell’incompletezza”) e Giacomo Mazzariol (“Mio fratello rincorre i dinosauri”) che è stato proclamato vincitore di questa edizione.
La cerimonia è stata presentata dalla giornalista Mila Cantagallo e vi hanno preso parte la direttrice artistica Giovanna Di Lello, il sindaco di Torricella Peligna Carmine Ficca, la giuria tecnica (Maria Ida Gaeta, Francesco Durante, Mario Cimini, Leonardo Colombati), i figli di John Fante (Victoria e Jim) e l’attore Domenico Galasso che ha letto alcuni brani tratti dai libri dei tre finalisti.
Per brindare e celebrare il vincitore, i vini naturali della cantina Vinica, con un saluto dell’enologo Pierluigi Cocchini.
La seconda giornata è cominciata con le “Memorie migranti” a cura della Fondazione Luciano Russi. Sono intervenuti Edoardo Puglielli, autore del libro “Il movimento anarchico abruzzese” e Michele Presutto, autore de “La rivoluzione dietro l’angolo. Gli anarchici italiani e la Rivoluzione messicana 1910 – 1914”, intervistati rispettivamente dai giornalisti Maria Rosaria La Morgia e Fabrizio Masciangioli. Durante l’incontro è stato proiettato anche un video di Alberto Gedda, autore del libro “Gridatelo dai tetti. Autobiografia e lettere di Bartolomeo Vanzetti”.
Nel primo pomeriggio l’intervento di Maria Rosaria D’Acierno, docente dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, su John Fante e le migrazioni.
A seguire, in piazza Unità d’Italia, l’incontro del pubblico del John Fante Festival con Jim e Victoria, i figli di John Fante, intervistati dal giornalista Giuliano di Tanna, e quindi il reading dell’attore Domenico Galasso sul racconto di Jim, “John Fante era mio padre” pubblicato recentemente da La Repubblica.
Tra gli altri appuntamenti del pomeriggio, la cantante e scrittrice Nada, autrice del romanzo “Leonida”, intervistata da Simone Caltabellota per la sezione outsider, e l’atteso Gianrico Carofiglio con un intervento su John Fante e altri temi passando dal suo primo romanzo “Testimone inconsapevole” a “L’estate fredda”.
A seguire brindisi con le bollicine della cantina Eredi Legonziano.
Gran chiusura con il concerto di Nada con “Parole che si cantano anche”, accompagnata al pianoforte da Julian Barrett.
L’ultima giornata del Festival si è aperta con la “passeggiata fantiana” nel borgo di Torricella Peligna insieme allo scrittore Alessio Romano, il musicista Christian Carano e il torricellano Antonio Piccoli.
Nella mattinata anche “storie d’America”, un’interessante conversazione tra Francesco Durante, autore del saggio “La letteratura italoamericana”, e Luca Briasco, autore del saggio “Americana. Libri, autori e storie dell’America contemporanea”.
Tra gli appuntamenti del pomeriggio, per la sezione outsider di Simone Caltabellota, l’incontro con Omar Di Monopoli, autore di “Nella perfida terra di Dio”. A seguire la scrittrice Paola Leccese (“Mai stata in ginocchio”) con Carlo Paris e chiusura con il finalista del Premio Strega 2017, Matteo Nucci, autore del romanzo “E’ giusto obbedire alla notte”.
Brindisi finale con la cantina Sincarpa sulle note del gruppo Dago Red, insieme ai fumettisti dell'”Indipendent” che si sono esibiti durante tutte le giornate del Festival.
Nella serata spazio al punk con il concerto acustico del gruppo Quarantena e Dani “Il Danno” Marceca, e la presentazione del videoclip del brano “Arturo Bandini”, tratto dall’album “I miei idoli”.
Il John Fante Festival ringrazia tutti coloro che hanno preso parte a questa XII edizione e vi dà appuntamento al prossimo anno!
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[Crediti | Immagini di Antonino Antrilli, Piera Menichini]