Anche quest’anno, il John Fante Festival, giunto alla sua XIII edizione, si è confermato un Festival letterario in crescita e di successo, registrando un aumento delle presenze.
Tre giornate che hanno animato il borgo di Torricella Peligna per un’edizione dedicata agli 80 anni della pubblicazione di “Aspetta Primavera, Bandini” e alle vicende di Svevo Bandini: “un muratore italiano immigrato negli Stati Uniti che lotta per mantenere la sua famiglia e per uscire dalla precarietà lavorativa ci riguardano più che mai. Così come ci interpellano quelle del figlio Arturo, a disagio con la sua frazionata identità italoamericana.”
Emigrazione e lavoro, quindi, tematiche che “ci aiutano a capire quella che è la nostra epoca, attraversata dalla crisi economica e in balia delle ondate migratorie che fanno approdare nella nostra Europa non numeri ma persone con una loro identità e dignità.”
Il Festival si è aperto con una speciale anteprima pescarese, il 23 agosto, che ha visto protagonisti i figli dello scrittore italoamericano, Jim e Victoria Fante, e lo sceneggiatore hollywoodiano Frank Spotnitz, grande appassionato di Fante.
Poi il 24 agosto, a Torricella Peligna, inaugurazione della XIII edizione del Festival con Francesco Durante, traduttore e curatore dell’opera di John Fante, che ha dedicato il suo intervento al romanzo “Aspetta Primavera, Bandini”.
Quindi a seguire i figli Jim e Victoria Fante accompagnati dal reading dell’attore Domenico Galasso.
Serata dedicata alla cerimonia di premiazione del Premio John Fante Opera Prima 2018, con i finalisti Pietro Criaco (“Via dall’Aspromonte”), Eugenio Raspi (“Inox”) e Peppe Millanta (“Vinpeel degli orizzonti”) che è stato proclamato vincitore di questa edizione.
La cerimonia è stata presentata dalla giornalista Mila Cantagallo e vi hanno preso parte la direttrice artistica Giovanna Di Lello, il sindaco di Torricella Peligna Carmine Ficca, i membri della giuria (Francesco Durante, Mario Cimini, Rocco Ciciretti), i figli di John Fante (Victoria e Jim) e l’attore Domenico Galasso che ha letto alcuni brani tratti dai libri dei tre finalisti.
A seguire un altro Premio, quello alla Carriera/Vini Contesa per Francesco Durante, con l’intervento del produttore Rocco Pasetti e quindi il brindisi con i “Vini d’Autore” dedicati a John Fante: ”Aspetta Primavera” e “Chiedi alla Polvere”.
La seconda giornata è cominciata con le “Memorie migranti” a cura della Fondazione Luciano Russi con Toni Ricciardi, autore del libro “Breve storia dell’emigrazione italiana in Svizzera. Dall’esodo alla nuova mobilità” intervistato dal giornalista Fabrizio Masciangioli.
Quindi la presentazione del saggio di Maurizio Di Fazio, “Italian Job. Viaggio nel cuore nero del mercato del lavoro italiano”, con il giornalista e sindacalista Geremia Mancini.
Pomeriggio con il John Fante Festival in Rete, e a seguire, in Piazza Unità d’Italia l’incontro con lo scrittore Eraldo Affinati, autore di “Tutti i nomi del mondo” e fondatore della scuola Penny Wirton per l’insegnamento della lingua italiana ai migranti, intervistato dal giornalista RAI, Paolo Di Giannantonio.
Tra gli altri appuntamenti del pomeriggio quello con il filosofo Umberto Galimberti, introdotto dallo psicoanalista Antonio Buonanno e in serata l’intervento del medico di Lampedusa Pietro Bartolo, autore di “Lacrime di sale” e tra i protagonisti di Fuocoammare di Gianfranco Rosi.
Chiusura con le parole di “Aspetta Primavera, Bandini”, il reading di alcuni brani a cura dell’attrice Silvia D’Amico e la proiezione del film “Le ragioni del cuore”/”Aspetta Primavera, Bandini” del regista Dominique Deruddere, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale.
L’ultima giornata del Festival si è aperta con la “passeggiata fantiana” nel borgo di Torricella Peligna insieme allo scrittore Alessio Romano, il musicista Marco Pellegrini e il torricellano Antonio Piccoli.
Nella mattinata anche gli appuntamenti con Rita La Rovere, curatrice della raccolta “Racconti d’Abruzzo” e il poeta Vito Moretti, e a seguire Annalisa Giuliani, autrice di “L’amore coniugato” e Melania Zizi, organizzatrice di Officine Culturali di Atessa.
Quindi intervista del professore Mario Cimini allo scrittore Alessio Romano, autore del libro “D’Amore e baccalà”, romanzo su Lisbona e la sua cucina.
Pomeriggio nel segno della “Lezione su John Fante” con Luca Briasco, esperto di letteratura americana e poi digressioni psicanalitiche con Antonio Buonanno e lo scrittore Fabio Stassi, autore di “Ogni coincidenza ha un anima”.
A seguire la presentazione dell’ultimo romanzo della scrittrice italoslovena Tatjana Rojc, “La figlia che vorrei avere”, intervistata dalla giornalista Maria Rosaria La Morgia.
Nella serata spazio alla “letteratura in musica” con il concerto del cantautore Gianluca Lalli e il chitarrista Stefano Sanguigni.
Il John Fante Festival ringrazia tutti coloro che hanno preso parte a questa XIII edizione e vi dà appuntamento al prossimo anno!
[Crediti | Immagini di Antonino Antrilli, Oscar Innaurato, Carmelita Cianci]