Quest’anno il John Fante Festival ha celebrato i 110 anni dalla nascita dello scrittore italoamericano e gli 80 anni dalla pubblicazione di uno dei suoi romanzi più famosi, “Chiedi alla polvere”, dedicato a sua moglie Joyce.
L’opera di Fante è sempre attuale, e continua a ispirare scrittori e artisti in tutto il mondo. Tra questi l’attore e regista francese Yvan Attal, che ha scelto il John Fante Festival per la proiezione in anteprima nazionale del suo ultimo film, “Mon chien Stupide”, adattamento dell’omonimo racconto di John Fante, “Il mio cane Stupido” che fa parte della raccolta “A ovest di Roma”.
Con i “percorsi migranti” non sono mancati i “momenti di riflessione sul nostro Paese, che da terra di emigrazione è diventato, suo malgrado, una confusa terra promessa”, ma soprattutto quest’ultima edizione del John Fante Festival ha voluto ricordare un caro amico e punto di riferimento del Festival, Francesco Durante, venuto a mancare improvvisamente lo scorso 3 agosto.
Il Festival si è aperto il 22 agosto con un’anteprima che ha visto protagonista il giornalista e scrittore Gad Lerner in una lectio magistralis intitolata “pietà l’è morta?”, citazione dell’ultimo verso di una canzone partigiana scritta da Nuto Ravelli e che, parafrasando le stesse parole di Lerner, “esprime uno stato d’animo molto diffuso nell’Italia contemporanea”.
L’incontro è stato introdotto da Rocco Ciciretti, Professore associato di Politica Economica dell’Università di Roma Tor Vergata.
Venerdì 23 agosto al via la XIV edizione del John Fante Festival con Victoria e Jim Fante, la direttrice artistica Giovanna Di Lello, il sindaco di Torricella Peligna, Carmine Ficca, e il reading dell’attrice Antonella De Collibus.
Subito dopo l’inaugurazione della mostra “Una stanza tutta per loro: cinquantuno donne della letteratura italiana”, tratta dall’omonimo volume a cura dello scrittore Alessio Romano e del fotografo Ale Di Blasio.
Quindi l’incontro con le scrittrici Eleonora Molisani (“Affetti collaterali”, Giraldi Editore, 2019) e Maura Chiulli (“Nel nostro fuoco”, Hacca Editore, 2018).
Nel pomeriggio la presentazione della graphic novel “Leone – Appunti di una vita” con gli autori, i fumettisti Carmine Di Giandomenico e Francesco Colafella, la direttrice dell’Accademia del fumetto di Pescara, Alba Di Ferdinando e i Dago Red.
A seguire l’omaggio a Francesco Durante e la presentazione del suo ultimo saggio “Camillo & Son. I Cianfarra: vita e morte di due grandi giornalisti tra Italia e America” (Carabba, 2019) con la giornalista Maria Rosaria La Morgia, lo storico Costantino Felice, e Stefano Pallotta, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Abruzzo.
Sempre nel pomeriggio l’encomio dello scrittore Sandro Veronesi, vincitore con “Caos calmo” del Premio Strega nel 2006, al romanzo “Chiedi alla polvere”.
Quindi il brindisi firmato dalla cantina Contesa che, con la linea “Vini d’Autore”, ha dedicato alla scrittore John Fante due etichette: “Chiedi alla Polvere” (Montepulciano d’Abruzzo) e “Aspetta Primavera” (Pecorino).
Nella serata, la cerimonia di premiazione del Premio John Fante Opera Prima 2019 con i finalisti Emanuela Canepa, “L’animale femmina” (Einaudi), Sandro Frizziero, “Confessioni di un Neet” (Fazi Editore) e Daniele Mencarelli, “La casa degli sguardi” (Mondadori), che è stato proclamato vincitore di questa edizione.
Prima di cominciare, un ricordo commosso di Francesco Durante attraverso le parole della direttrice artistica Giovanna Di Lello e del sindaco Carmine Ficca, e un tributo video per salutare uno dei più grandi intellettuali italiani, traduttore raffinato dell’opera di John Fante, esperto e divulgatore instancabile della letteratura italoamericana.
A seguire la consegna del Premio John Fante alla Carriera Vini Contesa allo scrittore Sandro Veronesi.
La cerimonia è stata presentata dalla giornalista Mila Cantagallo, e vi hanno preso parte i membri della giuria tecnica (Maria Ida Gaeta, Masolino D’Amico e Simona Baldelli), i figli di John Fante, Victoria e Jim, e gli attori Antonella De Collibus e Alessio Tessitore che hanno letto alcuni brani tratti dai libri dei tre finalisti.
Tra gli ospiti il direttivo del Premio letterario Raffaele Artese Città San Salvo e Roberto Fiori (Università di Roma Tor Vergata, Professore Ordinario di Diritto Romano, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza).
La serata si è conclusa con la musica dei Dago Red e la performance artistica di Carmine Di Giandomenico e Francesco Colafella.
La seconda giornata si è aperta con la passeggiata fantiana nel borgo di Torricella Peligna insieme allo scrittore Peppe Millanta (vincitore del Premio John Fante Opera Prima 2018) e al torricellano Antonio Piccoli.
In mattinata anche l’appuntamento, dedicato ai “percorsi migranti”, con Generoso D’Agnese e Geremia Mancini che hanno presentato il saggio “Abruzzo Stars & Stripes. Gli abruzzesi di oggi nella vita Statunitense” (Ricerche&Redazioni, 2019) realizzato insieme a Dom Serafini.
Nel pomeriggio la presentazione del romanzo “Vicolo dell’immaginario” (Sellerio, 2019) con la scrittrice Simona Baldelli e Peppe Millanta, e subito dopo quella con la giornalista Elena Stancanelli, autrice del libro “Venne alla spiaggia un assassino” (La nave di Teseo, 2019) intervistata da Claudia Marchionni.
A seguire l’incontro con l’attore e regista francese Yvan Attal, il produttore Vincent Roget, la famiglia Fante, e il giornalista e critico cinematografico Fabio Ferzetti.
La giornata si è conclusa con l’attesa proiezione, in anteprima nazionale, di “Mon chien Stupide”, lungometraggio interpretato dallo stesso Attal, al fianco della moglie Charlotte Gainsbourg e del figlio Ben.
Al centro della storia c’è la crisi professionale e familiare di uno scrittore di mezza età, che si ritrova ad avere come unico alleato nelle delusioni della vita, un cane tanto stupido quanto rassicurante.
Al termine della proiezione, un momento di commozione dei figli di John Fante, Jim e Victoria.
L’ultima giornata del Festival ha visto tra i protagonisti della mattinata i ragazzi del Liceo Scientifico Galilei di Pescara che hanno presentato il progetto “Quando i ragazzi ci insegnano – John Fante: storie di emigrazione”.
Sono intervenuti il Dirigente Scolastico prof. Carlo Cappello, e i docenti proff. Loredana Galante e Adele Giuliani.
Quindi un omaggio a “Chiedi alla polvere” con gli spunti psicoanalitici di Antonio Buonanno (psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana) in“Arturo Bandini e le parole dell’altro”.
Tra gli appuntamenti del pomeriggio la presentazione del volume “Conferenze americane” di Virgilia D’Andrea (Riccardo Condò Editore, 2017) con l’editore e Sabrina Cardone, la lezione su John Fante, da “Chiedi alla polvere” a “Sogni di Bunker Hill”, con Luca Briasco, esperto di letteratura americana e la presentazione del romanzo “Presunzione” con l’autore Luca Mercadante (Minimum Fax, 2019).
Chiusura del Festival con il recital concerto e la poesia de “Il più bello di tutti”, di Vincenzo Costantino Cinaski, accompagnato al pianoforte dal musicista Mell Morrone.
Il John Fante Festival ringrazia tutti coloro che hanno preso parte a questa XIV edizione: il pubblico che è stato numeroso e sempre presente nonostante le condizioni meteo poco favorevoli, lo staff, i volontari, tutti gli ospiti, gli artisti, i giornalisti, gli scrittori, i professori, la famiglia Fante, i partner, gli sponsor, il Comune di Torricella Peligna, il Sindaco, l’amministrazione e i cittadini, la giurie del Premio (preselezione, tecnica e popolare), i collaboratori esterni, l’ufficio stampa, la direttrice artistica Giovanna Di Lello, e tutti coloro che da 14 anni continuano a credere in questo Festival e animare Torricella Peligna, questo piccolo borgo dell’entroterra abruzzese che Dan Fante, il figlio di John, in un passaggio della sua poesia recitava così:
“Quassù a Torricella – a 100 chilometri da Roma
Dove puoi baciare la Maiella sulle labbra
Ogni anno arriva il Festival su John Fante
E io cavalco il migliore, più affidabile proiettile d’argento
di Mr Boeing
21 ore per essere tra questo pubblico
e soffro il jet lag e l’angoscia di rimandare scadenze vitali
e non scrivere i miei libri per essere qui,
per celebrare la vita e l’opera del mio vecchio.”
“Il dio di mio padre”, Dan Fante
[Crediti | Immagini di Antonino Antrilli, Marco Colasanto, Carmelita Cianci, Lara Lamonaca]